Un gioiello storico-archeologico nel cuore di Gioia Tauro contribuirà ad arricchire la proposta calabrese relativa alla sua antichissima dimensione identitaria. Venerdì 11 ottobre è stata inaugurata la riapertura del Museo Archeologico Mètauros, l’antica Gioia Tauro fondata nel periodo magnogreco da Zancle (oggi Messina) e contesa nel tempo nell’ambito delle lotte di confine fra Reggio e Locri. Mètauros era collocata in una posizione geografica strategica per il controllo dei commerci sul Mar Tirreno e per il passaggio delle navi lungo lo Stretto.
Un incontro a più voci, nelle ampie e ben arredate sale del Museo, ha suggellato in mattinata l’articolata cerimonia per le attività di riapertura. Sono intervenuti Filippo Demma, direttore della Direzione regionale musei nazionali Calabria; Maria Mallemace, Soprintendente Abap per la Città Metropolitana di Reggio Calabria e la provincia di Vibo Valentia; Simona Scarcella, sindaco di Gioia Tauro; Simona Bruni, direttore del Museo archeologico Métauros. Ha coordinato i lavori Massimo Tigani Sava, giornalista di LaC Network e saggista.
Nel pomeriggio, dopo una conferenza stampa, visita guidata alla collezione esposta a cura di Simona Bruni, direttrice del Museo Métauros, e della funzionaria archeologa Marilena Sica. A seguire, infine, spazio a espressioni artistiche in collaborazione con le Accademie di Belle Arti.